Eleonora de Fonseca Pimentel
Eleonora Anna Maria Felice de Fonseca Pimentel, è sicuramente una figura controversa della storia napoletana. Nata da una famiglia nobile Portoghese, si era trasferita da Roma a Napoli, dove intraprese i suoi studi. Sin da piccola mostrò grandi capacità, scrivendo poesie e leggendo testi in latino e greco. Proprio per queste sue doti smisurate, fu ammessa ancora in giovane età all'Accademia del Filareti e all'Accademia dell'Arcadia. La sua vita personale però fu triste e sofferta, a causa di un marito violento ed una serie di lutti che la colpirono nel profondo. Il primo figlio morì a soli otto mesi ed il secondo lo perse ancora in grembo a causa delle percosse del imbelle marito. Dopo la separazione, grazie alle sue doti intellettuali, che non passavano inosservate, fu chiamata a corte. Maria Carolina d'Asburgo Lorena, moglie di Ferdinando I di Borbone, la omaggiò della sua amicizia e le affidò l'incarico di curatrice della sua biblioteca personale. Grazie a questo incarico, Eleonora potè sfamare la sua sete di sapere, ma non solo, la stessa regina Maria Carolina la inserì nei salotti illuminati, intellettuali e massoni, presenti a Napoli. Molti sono dimentichi che Napoli era una delle due capitali europee dell'Illuminismo. La stessa reggina era considerataprogressista e congiuntamente al re consorte Ferdinando, erano considerati i monarchi illuminati per eccellenza. Era il periodo della futuristica San Leucio, del Real Albergo dei Poveri e di tante opere e leggi in favore dei fedeli e felici sudditi. Ma nel 1789 in Francia, scoppiavano quelle che io chiamo "le rivoluzioni francesi", portando si nuovi ideali , ma anche distruzione e morte ed una guerra civile senza precedenti nella storia europea. Nacque ilmovimento giacobino, che si basava su due idee cardine: la prima era quella di far assumere il potere all'alta borghesia a discapito dei nobili e del clero, la seconda era quella di affermare una democrazia totalitaria o dittatoriale nei confronti delle masse popolari, spingendole ad una pseudo emancipazione (Jacob L.Talmon). Così, mentre i giacobini francesi si sposavano facendo i girotondi attorno ad un albero, nelle città la ghigliottina lavorava incessantemente sulle teste di tutti e in Vandea, i contadini venivano massacrati dalle truppe giacobine, perchè fedeli al re. Malgrado questo, Maria Carolina non si fece intimorire da tutto il trambusto della rivoluzione, continuando a proteggere i massoni e gli illuminati tra cui Eleonora. Quando il primo ministro Borbonico,Tanucci, fece arrestare molti di questi perchè scoperti ad ordire complotti contro la corona stessa, Maria Carolina impose la loro liberazione ed in un secondo momento ottenne sciaguratamente la deposizione dell'illustre primo ministro Tanucci, facendolo sostituire con lo scellerato john acton, militare inglese dalla dubbia moralità. Forte della protezione della reggina, Eleonora e tanti altri illuminati, passarono dalle discettazioni intellettuali alla cospirazione di stampo giacobino contro la corona, ma qualcosa stava per cambiare, era il 16 ottobre 1793.
continua...........
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