IL TRADIMENTO DEI SICILIANI 1° PUNTATA
E' incontrovertibile ormai dire che, a parte l'aiuto economico e militare dell'inghilterra, che diede impulso e protezione, (e non isavoia) ai mille mercenari, corrompendo militari e civili meridionali, il vero motivo del crollo del Regno delle due Sicilie e grandemente imputabile alla pseudo intellighenzia siciliana.Storicamente la Sicilia , magnifica terra, è stata sempre una particolare attrattiva per le grandi potenze del momento, sia per la sua posizione geografica, altamente strategica, che per le sue risorse. Molte furono le dinastie di vari paesi che si susseguirono e molte le culture che si intrecciarono stratificandosi, ma solo una cosa rimase inalterata, i siciliani. Gia in epoca Normanna e poi per tutti i 700 anni di storia del Regno delle due Sicilie, i siciliani crearono problemi, spinti non sempre da ragioni di necessità e bisogno, ma dal genetico isolazionismo, caratteristica peculiare degli isolani. I Borbone dopo le variecostituzioni concesse alla Sicilia , erano in procinto di concedere l'indipendenza a questa turbolenta isola, pur di togliersi la spina dal fianco. Ma i fratelli massoni rischiavano di perdere l'occasione e così organizzarono una pseudo insurrezione nel 1860. Essendo partita dalla classe borghese massonica e latifondista, non fece proseliti nel popolo e nel contado, così fallendo. Il fetentissimofrancesco crispi, con una lettera ingannevole, dove asseriva che la rivolta era ancora in atto, chiamò il suo confratello massonegaribaldi a partire con i mille. Il 4 maggio 1860 veniva stipulato intorino, dal notaio Gioachino Vincenzo Baldioli, il contratto col quale garibaldi, rappresentato dal medici, acquistava dall'armatore rubattino i due vapori piemonte e lombardo. Per il pagamento veniva contratto un debito, segretamente garantitodal regno di sardegna, (in cambio riceverà la flotta mercantileBorbonica, seconda in Europa e prima nel Mediterraneo). Il 5 maggio la spedizione si imbarcava dallo scoglio di quarto a genova. I circa 1162 volontari, con le pezze al culo fecero due soste. La prima, il 7 maggio, al forte di talamone, dove furono armati, qui 9 mazziniani si diedero alla macchia e 64 furono mandati per azioni di disturbo nello stato pontificio, rimasero in1089. La seconda a porto santo stefano, dove furono riforniti di carbone.
continua........
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