Le stragi di Pontelandolfo e Casalduni del 14 Agosto1861
Mentre l'infame maggiore carlo magno melegari, si rammaricava di aver trucidato solo poche centinaia di persone a Casalduni, il colonnello pier eleonoro negri, si dirigeva con 500 bersaglieriverso Pontelandolfo, circondandola. A nulla era servita la strenua resistenza di pochi partigiani, che sconfitti si erano ritirati nei boschi. Il paese era ancora addormentato, quando i bersaglieri cominciarono a gridare e a sparare in aria. Gli abitanti destati dal rumore, fecero per affacciarsi dall'uscio delle proprie case, che furono raggiunti da fucilate e colpi di baionetta. La caccia era aperta, i soldati avevano avuto l'ordine di massacrare chiunque, in particolar modo i preti e di "non lasciare pietra su pietra". Riporto quanto avvenne per fare capire la ferocia di quei bersaglieri del nord che vennero a liberare il sud: "Nicola Biondi, contadino di sessant'anni, è legato ad un palo della stalla da dieci bersaglieri. Costoro ne denudano la figlia Concettina di sedici anni, e la violentano a turno. Dopo un'ora la ragazza, sanguinante, sviene per la vergogna e per il dolore. 11 soldato piemontese che la stava violentando, indispettito nel vedere quel corpo esanime, si alza e la uccide. Il padre della ragazza, che cerca di liberarsi dalla fune che lo tiene legato al palo, è ucciso anche lui dai bersaglieri. Le pallottole spezzano anche la fune e Nicola Biondi cade carponi accanto alla figlia. Nella casa accanto, un certo Santopietro con il figlio in braccio mentre scappa, è bloccato dalle truppe savoiarde, che gli strappano il bambino dalle mani e lo uccidono.". Ma questo è solo un esempio dell'efferata violenza che fu commessa in questo paese, riporto ancora: "Il maggiore rossi, con coccarda azzurra al petto, è il più esagitato. Dà ordini, grida come un ossesso, è talmente assetato di sangue che con la sciabola infilza ogni persona che riesce a catturare, mentre i suoi sottoposti sparano su ogni cosa che si muove. Uccisi i proprietari delle abitazioni, le saccheggiano: oro, argento, soldi, catenine, bracciali, orecchini, oggetti di valore, orologi, pentole e piatti.", e poi ancora: negri"Il saccheggio e l'eccidio durano l'intera giornata del 14. Numerose donne sono violentate e poi uccise. Alcune rifugiatesi nelle chiese sono denudate e trucidate davanti all'altare. Una, oltre ad opporre resistenza, graffia a sangue il viso di un piemontese; le sono mozzate entrambe le mani e poi è uccisa a fucilate. Tutte le chiese sono profanate e spogliate. Le sacre ostie sono calpestate. Le pissidi, i voti d'argento, i calici, le statue, i quadri, i vasi preziosi e le tavolette votive, rubati. Gli scampati al massacro sono rastrellati e inviati a Cerreto Sannita, dove circa la metà è fucilata.". Il giorno 15 agosto 1861, l'eroe del risorgimento, il generale enrico cialdini, così telegrafo alministro della guerra piemontese: "ieri all'alba giustizia fu fatta contro Pontelandolfo e Casalduni". Mi fermo qui per non annoiarvi con queste vecchie storie. In fondo furono massacrati più di mille innocenti del Sud, bambini compresi, per la grandeunità d'italia. Ma non riesco a capire perchè i nostri sono morti di serie b e vengono ignorati, mentre i partigiani sono osannati, le vittime innocenti dei nazisti durante la loro ritirata dal nord italia sono ricordati, i morti delle fosse ardeatine sono commemorati e quelli delle foibe onorati. Perchè dopo tutto quello che ci avete fatto dobbiamo pure essere cornuti e mazziati? Di episodi così ce ne furono tanti e mi limiterò per il futuro a citarne solo i nomi, tanto il macabro copione è sempre lo stesso. Io invito tutti a far si che non si perda memoria di quanto successe, perchè la storia si ripete sempre, se non siamo pronti a cambiarla noi.
P.S. Guardate il film "Soldato blu" per farvi meglio l'idea.
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