martedì 22 novembre 2011

IL TRADIMENTO DEI SICILIANI 2° PUNTATA

SABATO, 15 SETTEMBRE 2007

IL TRADIMENTO DEI SICILIANI 2° PUNTATA



Nel frattempo, Francesco II di Borbone a Napoli, era stato avvisato di quanto successo a Genova e dava ordine alcastelcicala, di aumentare i pattugliamenti marini sulle coste occidentali della Sicilia, "il punto debole" del Regno. Il generalefrancesco landi, partì alla volta di Calatafimi, il 6 maggio, con il seguente ordine: " impedire uno sbarco di emigrati, vociferato di volersi effettuare lungo il litorale tra Mazzara e Capo San Vito".Stranamente però la colonna comandata dal generale Letizia, ricevette l'ordine di lasciare Marsala e tornare agli acquartieramenti. Gli ordini di segno contrario partivano daPalermo, ad opera  del castelcicala e del maresciallo Salzano. Nel frattempo, l'8 maggio, garibaldi aveva richiamato la sua teppaglia a bordo, (si dice dopo il saccheggio di Talamone), ed era ripartito sotto la scorta di navi inglesi. Il convoglio fece tappa poi ad Orbetello, dove furono imbarcati carbone per le navi e2000 soldati piemontesi, "ufficialmente disertori", ( ma 1089+2000=3089, giusto? dimenticavo, gli storici mica sono tenuti a conoscere la matematica), partendo il 9 maggio con destinazione, la Sicilia. Ultima tappa del viaggio fu una piccola isola che ospitava un carcere Borbonico, che accoglieva la feccia del Regno, ladri assassini e stupratori. Giustamente garibaldi, riconoscendoli come pari, li unì alla spedizione, (che rimase misteriosamente per gli storici di 1089, per la serie, la matematica è un opinione), che arrivò l'11 maggio a Marsala. La scelta del posto non fu casuale, in quanto la zona era piena di mercanti inglesi che erano avvezzi a commerciare vino. Guarda caso, le coincidenze della vita, nella rada di Marsala, aspettavano due navi da guerra inglesi. La prima era la Argus comandata dal capitano winninghton inghram, la seconda era l'Intrepidcomandata dal capitano marryat. Le due navi si ersero a scudo delle barchetelle di garibaldi, quando le navi della Reggia marina Borbonica cercarono di fermarle, ovvero la pirocorvetta Strombolied il brigantino Valoroso. Arrivò anche la fregata a velaPartenope, comandata dall'ammiraglio guglielmo acton, troppo distratto a contare i soldi inglesi che erano serviti per corromperlo, per ordinare di aprire il fuoco. Giunse più tardi il vapore armato, Capri, comandato dal capitano Marino Caraccioloche fece aprire il fuoco sulle navi garibaldine, ma ormai vuote, affondando il lombardo. Le cronache locali, riportano che i contadini ed i popolani, spaventati dall'evento, scapparono nelle campagne lasciando Marsala deserta. Ad accogliere i garibaldini, rimasero solo i mercanti inglesi e i picciotti della mafia, che si unirono al futuro dittatore mercenario ed alla sua teppaglia, che per un’equazione a me sconosciuta, continuava a contare solo di 1089 uomini. 
continua.......

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