Ho scoperto la tomba di Tutan Munnez.


Una volta avvicinatomi, sono rimasto affascinato nello scorgere una struttura piramidale a gradoni in perfetto stato conservativo. Il lato corto misura più di 300 Mt. e si presenta articolata in tre terrazze sovrapposte. La piramide di Sakkara è un piccolo tumulo a confronto di questo imponente e maestoso monumento.


Come si nota dal confronto fotografico, la struttura della piramide di Sakkara (a sinistra), è molto più banale e sotto dimensionata rispetto a la misteriosa opera architettonica (a destra). Quest'ultima presenta numerose scalinate che permettono di accedere ai tre livelli e una decorazione floreale costituita da alberi che impreziosiscono le terrazze della struttura.

Ho notato che alla destra del grande mausoleo, si staglia un corpo, evidentemente non ancora ultimato, costruito con la tecnica del opus derelictaes anche esso di dimensioni imponenti, ma ancora allo stato grezzo. Questo ci permette di capire cosa è stato utilizzato per edificare le strutture. Non si tratta del solitotufo giallo, ne del pappamonte. Non è neanche travertino ogranito, ne roccia calcarea, ma da una prima analisi, sembra essere un materiale endemico molto diffuso, che giustifica l'edificazione di tali enormi e magnifiche costruzioni. Il materiale nello specifico viene chiamato in loco munnezz, in latino si può definire res derelictaes. Non vi nascondo che ho pianto lungamente, commosso dinanzi a tale beltà.
Nessun commento:
Posta un commento