martedì 22 novembre 2011

garibaldi

MARTEDÌ, 31 LUGLIO 2007

garibaldi


 Il garibaldo nasce a nizza nel 1807, secondo di sei figli, "per la serie la mamma dei cretini è sempre incinta". Sin da piccolo dimostra di essere scapestrato e poco incline allo studio. Il padre per toglierselo dalle balle lo iscrive alla scuola di mozzo nel 1821. Nel 1827 si imbarca sulla nave Cortese in viaggio per il mar nero, ma la nave viene assalita dai corsari inchiappettatori turchi che li lasciano letteralmente nudi cantando "ma ndo vai se la banana non ce l'hai". Dopo questo episodio il giovane garibaldo rimase colpito profondamente nel suo intimo e ciò lo fece diventare una personcina caratteriale dai molteplici disturbi della personalità,"oggi curabile con il serenase". Quasi attratto morbosamente, chi sa perchè, tornò spesso da quelle parti e nel 1832 a bordo dellaClorinda subì un altro abbordaggio da parte dei corsari che riconosendolo da lontano dissero "all'attacco a bordo c'è belli capelli". Nel 1833 incontra il massone mazzini che "lo introduce"nella massoneria del grande oriente e diventano "intimi amici".Arruolatosi nella marina sabauda cominciò a rompere i cocomeri, tanto che per premio lo mandarono imbarcato in Brasile, poi tornato in italia disertò e fu condannato in contumacia a morteNel 1837 cominciò a fare il pirata in Brasile ed in America latina, a capo di ergastolani e delinquenti che non disdegnavano ilsaccheggio di villagi e navi e lo stupro e l'omicidio. Il sud america lo mandò via perchè troppo zelante e violento. Nel 1848 pensò bene di tornare a rompere in italia dove era facile menare le mani e fare il porco comodo, partecipò alla I° guerra di indipendenzama quando il re carlo alberto lo seppe, lo scacciò cantandogli"amici mai per chi si cerca come noi". Partecipò a varie rivolte nel centro italia insieme ai "black block" , ma sconfitto dalle truppeaustriache scappò sacrificando la vita della moglie anita e si rifugiò nel regno sabauto. Riconosciuto fu espulso con foglio di via perchè personcina indesiderata e scappò nuovamente in america. Riparato a new york, lavorò nella fabbrica di candele dimeucci e inciuciò con la massoneria locale. Nel 1850 ritornò in italia cantando "e forza italia" e misterisamente si comprò mezzaisola di caprera trasformandosi in ricchissimo contadino, (mi ricorda qualcuno dei tempi nostri, bo chi sà). Nel 1859 partecipò alla II° guerra di indipendenza tentando di conquistare marche e umbria, ma no ci riuscì. Nel 1860 cantando "nu strunz  su mille ce la fa" sbarcò a Marsala, in Sicilia e qui, insieme ai suoi millefacinorosi, prese accordo con i mafiosi delle campagne locali e cominciò la marcia su Palermo. A Calatafimi, tròvo schierate in perfetto assetto da combattimento le truppe Borboniche, in posizione dominate sul campo di battaglia e in soprannumero. I mile si piazzarono al centro e ai lati i picciotti mafiosi comandati nell'ala sinistra da un certo brusca detto o licantrupu e nell'ala di destra da un certo totò reina detto o curtu. I picciotti mafiosi spararono per primi, i Borbonici risposero al fuoco e morirono 19 persone, dopo di che garibaldo "emise un rutto così potente" che le truppe nemiche si ritirarono sgomente e non combatterono più fino alla battaglia del Volturno dopo Napoli. In realtà il generale landi, storico uomo di merda, aveva ordinato la ritirata perchè si era venduto proprio come il terzo scudetto del Napoli al vil marrano del nord, "il re biscotto ovvero savoiardo". Il garibaldo cominciò a girare per le campagne Siciliane scortato dai picciotti della mafia (che finalmente lasciavano le campagne e estendevano il loro potere sulle città) cantando "una terra promessa un mondo diverso dove crescere i nostri pensieri". La gente, presa dalla "sindrome di de filippi del tronista", corse per le strade convinta di avere finalmente la terra promessagli dallo stesso garibaldo, ma siccome la Sicilia era in mano agli inglesi, questi chiesero a garibaldo di mettere tutto  a posto perchè"dopo che si è giocato bisogna risistemare i balocchi". Così il garibaldo ordinò al suo "intimo amico" bixio di andare a Brontead organizzare un nuovo gioco. I garibaldini raccolsero uomini e ragazzi, li misero in fila davanti al plotone di esecuzione e dissero,"mo giochiamo a matrix, noi vi spariamo e voi scanzate le pallottole", ma purtroppo i Borbone "tenevano ancora la dsl e non la fibra ottica", così tutti morirono. Il gioco piacque tanto a garibaldo che lo rifece in tutto il Regno delle due Sicilie. Dopo anche il re biscotto continuò il giochino fino al 1871 cambiandogli per orgoglio il nome, con "caccia al brigante", ovvero venivano iscritti al gioco tutti quelli che gridavano "Napoli,Npoli,Napoli, siamo i tifosi della curva B(Borboni)", poi il resto lo sapete che ve lo racconto a fare.
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