Real Cittadella di Messina 13 marzo 1861
Il 27 luglio 1860 il vile mercenario garibardo faceva ingresso in Messina, con la sua masnada di circa 2400 avventurieri. Nel frattempo il generale Borbonico pianell, ordiva il tradimento contro la sua Patria e il suo Re, comandando al Generale Clary di lasciare la sicilia e Messina, malgrado potesse contare una forza di ben 15000 soldati. Il Generale Clary, avendo scoperto l'intento del generale pianell, lasciò trasgredendo gli ordini, 4000 soldati Borbonici a presidio della Real cittadella di Messina e fece imbarcare per la calabria il resto delle truppe. Ovviamente la fedeltà al su Re gli costò la destituzione dal comando e fu tratto a Napoli. Il comando della piazzaforte di Messina fu affidato alGenerale Fergola, rimasto fedele al suo Re, con il compito di difendere l'ultimo lembo di terra siciliana rimasto ai Borbone. La fortezza malgrado fosse circondata da tutti i lati, dai garibardini prima e dalle truppe piemontesi poi, viveva tranquilla fino allacapitolazione di Gaeta avvenuta il 14 febbraio 1861. Proprio dopo questa data infatti, fu intimata la resa al Generale Fergola da parte del comando piemontese. Ovviamente il generale Borbonicosi rifiutò, scatenando l'ira funesta del esercito piemontese d'invasione. Fu mandato il macellaio cialdini in persona per risolvere il problema. Arrivato il 27 febbraio 1861 con 4 battaglioni di bersaglieri infami e con i nuovi cannoni rigati di provenienza americana, il macellaio cominciò le ostilità. Dopo giorni di pesantissimi cannoneggiamenti, da mare e da terra, il Generale Fergola fu costretto alla resa, era il 13 marzo 1861.
Ecco cosa resta della Real cittadella di messina, non solo struttura difensiva, ma anche grande opera artistica e storica. Questa foto incarna lo squallore in cui è caduta la sicilia e tutto il meridione grazie all'unità d'italia.
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