martedì 22 novembre 2011

IL TRADIMENTO DEI SICILIANI 3° PUNTATA

DOMENICA, 23 SETTEMBRE 2007

IL TRADIMENTO DEI SICILIANI 3° PUNTATA




Il telegrafista di Marsala segnalò lo sbarco dei non mille e la notizia arrivò a Napoli. Da qui partirono ordini precisi, per fermare gli invasori e tali ordini furono girati all'infedele comando di palermo. Fu ordinato al generale landi, arrivato a Calatafimi il 13 maggio, di marciare su salemi, ma essi richiese ulreriore rinforzi e replicò che non era una buona idea andare li perchè "dove evvi una squadra armata, composta non dagli sbarcati ma di gente raccogliticcia". Il giorno 14 maggio garibaldi arriva a salemi, dove dichiara la dittatura. Qui lo aspettavano i picciotti della mafia e pochissimi insorti, tanto da destare le preoccupazioni di garibaldi, che oltre al frate pazzo, fra pantaleo, non aveva reclutato nessuno da Marsala salemi. I siciliani si dimostravano infedeli aiBorbone, ma inerti nei confronti del mercenario. Il landi scriveva il14 maggio al suo comando che a salemi si erano riuniti gli insorti e gli sbarcati e li avevano insediato il loro comando. Poi diceva che era meglio attendere il nemico a Calatafimi, essendo una "posizione tutta militare, molto vantaggiosa all'offensiva e alla difensiva, ed essenzialmente necessaria per impedire che le bande armate si rovescino sopra palermo da questo lato della consolare". Il giorno 15 maggio cominciò la battaglia di Calatafimi. non mille con i mafiosi e le marmaglie insorte, si schierarono su delle alture, mentre il generale landi fece schierare perfettamente i suoi uomini sul Piano dei Romani , dove disponeva di 3500 uomini, 50 cavalieri e 4 cannoni, in una posizione di superiorità sia numerica che strategica. I primi a far fuoco furono i picciotti, che furono decimati da una scarica di fucileria dei soldati Napoletani. Il maggiore Sforza, comandantedell'8° cacciatori, con sole 4 compagnie, pari a 700 uomini, cominciò a marciare in linea verso i non mille con le baionette innestate. I soldati Napoletani fecero carne da macello dei mercenari e ben presto finite le munizioni, cominciarono a combattere all'arma bianca. Il generale bixio implorò garibaldi di ordinare la ritirata e garibaldi, sconfitto, lo  stava per fare quando avvenne per loro un miracolo. Il maggiore Sforza aveva chiesto allandi munizioni e l'intervento dei restanti 2800 uomini, visto che inon mille ormai erano costretti a ripiegare. Ma dall'alto del piano si udirono le trombe dell'esercito Borbonico, suonare la ritirata. Il maggiore Sforza cercò di resistere ancora da solo, ma ormai privo di munizioni fu costretto amareggiato a ritirarsi. Fu allora che inon mille, vigliaccamente, aprirono il fuoco, colpendo i soldatiBorbonici alla schiena, mietendo più vittime in quella circostanza che durante gli scontri. Malgrado i non mille fossero stati decimati, contro esigue perdite Napoletane, si trovarono vincitori. Si scoprirà poi, che il generale landi si era venduto al nemico con una fede di credito di 14'000 ducati.
continua.........

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