martedì 22 novembre 2011

Le Ernestiadi, olimpiadi della disinformazione storica, 3p.




http://lanostrastoria.corriere.it/2010/10/perche-il-regno-delle-due-sici.html

Come ormai è consuetudine, visto l'approssimarsi dei 150 anni dell'unità d'Italia, continua in maniera sistematica la negazione di verità storiche. La motivazione per esaltare e giustificare tale evento, è dovuta dalla provinciale passione italica per le ricorrenze di santi e per l'amore delle sagre paesane tipo quella della porchetta. Non posso negare di essere rimasto letteralmente sconcertato, leggendo questo articolo del Corriere della Sera, che cita l'esimio professor Galli della Loggia e le sue personali teorie storiografiche. Il libro "Terroni" di Pino Aprile, a cui si rivolge principalmente l'attacco del sopra citato articolo, non si può certo definire un testo storico e contiene sicuramente errori in tal senso. L'autore sembra essersi avvalso di fonti inesatte, ma è pur vero che in questo scritto ci sono tantissime altre cose veritiere e ben documentate di cui non si fa menzione alcuna. Qui non si tratta di titoli, cariche accademiche o pubblicazioni a proprio favore. Né tanto meno di particolari abilità interpretative di dati complessi. Sembra esserci invece una volontà di alcuni storiografi e giornalisti, nell'occultare dati storici chiari ed evidenti, di facile e immediata lettura, mettendone in luce solo quelli di senso contrario, volti a manifestare una evidente minorità degli stati del sud, per giustificarne l'esigenza di unificazione sotto un unico vessillo. Oggi nessuno vuole mettere in discussione l'unità d'Italia, eccezion fatta per la lega, ma trovo anche poco storico e professionale, voler raccontare la storia del risorgimento con completa mancanza di onestà intellettuale, così come si fece in antropologia culturale con l'eurocentrismo. Anche uno neofita sa per certo che in qualsiasi periodo storico, una guerra di conquista consta di tre elementi: 1) Un movente economico. 2) Un alibi ideologico. 3) Un'arma di conquista. Mi meraviglio che pur essendoci documenti chiari ed ineluttabili a riprova di questo processo triadico, qualcuno continui a negare. Possibile che cotali professionisti siano saliti così in alto nella loro crescita culturale e professionale, da dimenticarne i rudimenti?

Sergio

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