L'economia del Regno delle Due Sicilie nel 1856 1° Parte
Nella storiografia ufficiale, il Regno delle Due Sicilie, è stato sempre fatto apparire come un regno retrivo ed economicamente povero. Questa disinformazione storica aveva un sensus dopo l'invasione piemontese del 1860, ovvero quello di occultare lo spoglio sistematico di tutte le sue ricchezze e non solo. Sinceramente però non riesco a capire come mai gli storici contemporanei, con qualche rara eccezione, non abbiano indagato adeguatamente su questa tematica. Proprio da un'analisi corretta della situazione economica finanziaria di questo pacifico regno, a pochi anni dalla sua tragica fine, si possono evincere le vere motivazioni che portarono alla fagocitazione di tutto il sud Italia. Come sempre per le mie ricerche, ho utilizzato una fonte primaria e per di più di parte filo piemontese che posterò contestualmente a riprova di quanto affermo.
La monetazione
Come prima cosa va ricordato che il Regno delle Due Sicilie quando coniava moneta, lo faceva avendo nelle casse dello stato il reale corrispettivo in oro e argento. Quindi questo dato impressionante e sicuramente sottostimato (tenendo in considerazione la fonte di provenienza), mostra un evidente stato di floridezza economica. Del resto le monete circolanti al momento dell'italica unificazione e confluiti nel nuovo regno, provenivano per due terzi dal sud. Per quanto riguarda le ferrovie, quanto afferma la fonte è vero, ma semplicemente perché si scelse di usare la navigazione come sistema di trasporto data la conformazione geografica del regno.
Sergio
continua......
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